Di nuovo
fianco a fianco, per una seconda corsa contro il tempo.
Certo, nulla a che
vedere con la prima, quando in palio c’era la vita e non una medaglia, ma è di
certo un’altra sfida che si rinnova quella che alcuni trapiantati di cuore,
insieme ai loro cardiochirurghi, lanceranno domenica 7 aprile, alla
Stracittadina di Roma. Cinque chilometri per un solo obiettivo: sostenere la
ricerca scientifica per la prevenzione e la cura delle malattie
cardiovascolari. E un tragitto da percorrere con i colori sociali della
Fondazione Cuore Domani, onlus della SICCH (Società Italiana di Chirurgia
Cardiaca), charity partner della XXV Maratona di Roma: iscrizioni aperte fino
al 3 aprile, nel team già arruolati i cardiochirurghi Ruggero De Paulis, Luca
Di Marco, Gino Gerosa (presidente SICCH), Fabio Miraldi, Francesca Nicolò, Davide
Pacini, Alessandro Parolari (presidente della Fondazione Cuore Domani).
Tra i principali sostenitori della squadra, presenti
alla Stracittadina, Vira Carbone, conduttrice di Buongiorno benessere su Rai1, e anche Debora Caprioglio.
Ma torniamo
alle storie di chi, grazie anche a nuove scoperte scientifiche, vive oggi
davvero una seconda vita. “Ho iniziato ad avere problemi di ipertensione a 16
anni, poi vent’anni dopo la prima aritmia seria e la diagnosi: cardiopatia
dilatativa. Da lì un continuo peggioramento, fino a diversi arresti cardiaci”. Massimiliano Ponzo è di Roma, ha 46
anni e, dal 22 febbraio dello scorso anno, anche un nuovo cuore: “Mi è stato
donato da un angelo e, dal giorno successivo al trapianto, ho ricominciato a
vivere…”. Tanto da poter adesso indossare con serenità tuta e scarpette:
“Correrò per Cuore Domani, la ricerca
è fondamentale per salvare molte vite, e lo dico proprio per esperienza
diretta. Tra l’altro, per un aiuto concreto basta poco: ad esempio, si può
acquistare la pettorina per la gara (www.cuoredomani.org) o donare tramite sms al 45537”.
“Anch’io sarò alla Stracittadina”, riferisce dal canto suo Maurizio Malè, viterbese, con calcio, pugilato e bodybuilding nel
curriculum da ex atleta, che racconta: “Dopo una vita di sfide sportive
importanti, con tanti successi, che mi hanno insegnato a gestire emozioni,
stress e paure, all’improvviso la battaglia più difficile. E dopo circa 18
mesi, con la paura di non fare in tempo, un donatore compatibile. Così, un anno
fa, il 24 marzo 2018, ho subito un trapianto di cuore”. Circostanze favorevoli
portano Malè a conoscere i familiari del suo donatore, evento piuttosto raro:
“Credo che permettere a chi ha perso una persona cara, che ha donato qualcosa
di così grande, di conoscere personalmente colui che grazie a quel dono ha
guadagnato un pezzo di vita in più, sia il miglior balsamo per lenire quel
dolore”.
“Io
non so nulla della ragazza di cui porto il cuore, ma il suo gesto d'amore è con
me e con la mia famiglia ogni giorno!”, assicura Elisabetta Ricciardi: “Ho vissuto una vita ‘faticosa’, ero sempre
stanca, affaticata, fragile, nessun ha mia pensato che avessi problemi di
cuore. Tutti dicevano che ero troppo emotiva... invece stavo letteralmente
‘consumando’ il mio cuore”. Iniziano quindi i malesseri, gli accertamenti, fino
alla drammatica sentenza: cardiopatia aritmogena, malattia congenita che molto
probabilmente colpì, fatalmente, la mamma di Elisabetta. “Il 7 aprile, con
convinzione – sottolinea - correrò la Stracittadina per sostenere la Onlus dei
cardiochirurghi italiani, che si occupa di ricerca per la prevenzione e la cura
delle malattie cardiovascolari, sempre più diffuse”.
Spetta al
presidente di Cuore Domani, Alessandro Parolari, riassumere la ‘mission’
dell’iniziativa: “Tutti insieme, dai
Fori Imperiali al Circo Massimo, per scrivere una storia che possa dare
speranza a chi attende un cuore in dono, ma anche a chi soffre di patologie al
momento considerate gravi o non curabili, attraverso il supporto diretto alla
ricerca scientifica”.
Alessandro Parolari è il nuovo presidente della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (SICCH) per il biennio 2023-2024. È quanto ...
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